Carla Annunziata, un’anima sensibile tra numeri e grandi progetti

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La storia di una donna che ha scelto la sua luce e realizzato le sue ambizioni alla soglia dei quarant’anni

C’è una forza speciale nelle donne, mogli e mamme che trovano il coraggio di mettersi in gioco per realizzare le proprie ambizioni e i propri sogni. Una di queste è la nostra Carla Annunziata, Responsabile amministrativa di Osm Partner Caserta e Osm Partner Roma Nord Ovest, Facility Manager di Partner d’Impresa, Consulente e da due anni imprenditrice di Zarc Service.

Ma, prima di diventare tutto questo, per anni i sogni ambiziosi di Carla erano stati accantonati in un cassetto per essere il modello di mamma e di moglie sempre presente e pronta a mettersi al secondo posto in nome della famiglia. In fondo aveva tutto ciò che una donna può desiderare: una buona istruzione, un lavoro, una bella casa, due figlie meravigliose e un marito che la amava profondamente. La verità è che nel profondo del suo cuore sentiva che c’era piccolo senso di incompiuto, un’eco lontana del desiderio di realizzare qualcosa di proprio, sebbene non sapesse esattamente cosa.
Molte donne – soprattutto quelle della generazione delle nostre madri – leggendo queste parole potrebbero pensare: cosa poteva volere di più dalla vita? Aveva il suo posto nel mondo accanto a un uomo di successo, non aveva neanche bisogno di lavorare! E invece no, Carla ha sempre cercato il suo posto nel mondo e nel suo cuore desiderava un futuro in cui la sua luce brillava di luce propria ed essere per le proprie figlie un esempio. Ecco cosa ha nel cuore una grande mamma come Carla: diventare la migliore versione di se non solo per se stessa, ma anche per le sue figlie.

Quando guardo le mie figlie e i loro occhi pieni di sogni, un’ondata di amore e responsabilità mi travolge. Una mamma è per le sue figlie una guida, un esempio, il loro faro nella tempesta. E voglio essere il faro più luminoso, quello che le porta a spingersi sempre oltre, a inseguire i propri desideri. Non sempre è facile. Sono una donna imperfetta, con i miei errori e le mie debolezze. Ma proprio per questo, voglio essere un esempio di crescita e di costante ricerca della migliore versione di me stessa.
Voglio che le mie figlie vedano in me una donna che non si arrende mai, che affronta le sfide senza arrendersi e che crede nel potere dei propri sogni. Voglio insegnare loro l’importanza dell’indipendenza, dell’amore per se stesse e per gli altri.
Sto lavorando ancora su me stessa per migliorare ogni giorno la mia autostima e desidero che loro diventino donne forti e orgogliose di se stesse.

La testimonianza di Carla che leggerete in questa intervista può ispirare tante donne a ricominciare e ricominciarsi da qualunque sia lo stato attuale, ogni passo è un passo verso la felicità e verso un futuro pieno di possibilità.

Carla, cosa facevi prima di lavorare in OSM?

Prima di lavorare in Osm ho avuto diverse esperienze. L’ultima e direi anche la più importante da un punto di vista formativo e professionale è durata circa sei anni in un’azienda di vendita diretta che fatturava circa 12 milioni l’anno e nella quale ho ricoperto il ruolo di responsabile acquisti e logistica interna. Gestivo l’approvvigionamento e la distribuzione di tre magazzini in tutta Italia.
Era un lavoro che mi piaceva molto, dinamico, spesso ero al contatto con i clienti, con i fornitori e mi divertiva la sfida di raggiungere tanti obiettivi, come la riduzione delle giacenze che fu notevole, la riduzione dell’incidenza del costo logistico ecc. Tuttavia sin da ragazzina ho sempre avuto il desiderio di mettermi in gioco in prima persona, cosa che la mia famiglia aveva sempre tentato di farmi insabbiare perché basata su un modello patriarcale, secondo il quale scegliere di costruire una famiglia (cosa che ho iniziato a fare giovanissima se penso che a 21 anni, ancora studente universitaria avevo già avuto la mia prima figlia Asia) precludeva la possibilità di fare carriera, soprattutto a livello imprenditoriale.
Mi sono scontrata spesso con questo tipo di cultura: ricordo che quando mi candidavo alle posizioni di lavoro, giunti al colloquio telefonico, nonostante la giovane età molti imprenditori spaventati dal fatto che avessi una famiglia alcune volte interrompevano bruscamente la chiamata. Quanto all’ultima posizione lavorativa, seppur incentivata dal ruolo, e dal fatto che in quegli anni ho conosciuto il mio mentore, il Dottor Madoglio con il quale collaboravo a stretto braccio, l’azienda non era nelle condizioni di riconoscere e premiare i talenti, mostrandosi agli occhi di chi come me cercava a tutti i costi di fare la differenza, per niente meritocratica, e questo col passare del tempo mi aveva molto sfiduciata. Era come se io fossi intrappolata in un mondo dove sia a livello familiare che professionale non riuscivo ad esplodere , bensì implodevo.

Come hai conosciuto OSM? Cosa ti ha colpito e ti ha spinto a iniziare un nuovo percorso professionale in questa azienda?

Come raccontavo prima fu in quegli stessi anni che conobbi Osm, sottoponendomi alla compilazione del mio primo I-Profile come responsabile di prima linea, e partecipando poi al Corso Talenti con Anna Aulico. Quel corso fu magico, posso dire che fu lì che io e la mia passata e attuale collega Anna Guida, cominciammo ad instaurare un fortissimo legame, che ancora persiste e che sono certa durerà per sempre, come accade con quelle persone con cui anche se non c’è un legame di sangue, nutri un amore fraterno.

La scelta di Osm è stata molto dolorosa per me, perché l’azienda in cui collaboravo come numerose PMI Italiane era di carattere Familiare e, quando durante il Covid cominciarono a riaffiorare disaccordi importanti e la dirigenza era ormai spaccata, sentendomi su una nave dove non c’era più un leader, non c’era chi dava una direzione, ho deciso di dare sostegno a mio marito, uno dei soci appunto distaccatosi che aveva investito nell’apertura di un partner Osm in Campania.

All’inizio devo dire che non avevo ben chiaro che direzione dare alla mia vita, mi sentivo “appannata” e sfiduciata totalmente, il distacco non era stato solo lavorativo perché la divisione societaria per me fu molto dolorosa. Avevo perso certezze lavorative, la mia famiglia si stava sgretolando e io non ero riuscita a fare nulla per ricomporre i pezzi.
Ho iniziato a studiare, mi sono sforzata con tutta me stessa per ripristinarmi come persona, per lavorare sul mio livello di energia, non con poche difficoltà e non ho difficoltà a dirlo perché è un qualcosa di cui sono davvero fiera. Ne vado fiera perché sin da piccola tutto ciò che conquistavo con le mie forze mi rendeva orgogliosa, tutto ciò che che garantisce la mia indipendenza mi fa sentire forte.

Ho compreso in tre anni che grazie a chi mi ha dato fiducia, so sperimentando sul campo che posso fidarmi di me stessa, conosco il mio potere, e so anche che questo potere aumenterà nella misura in cui accetterò lo sforzo. Ho compreso che la coerenza mi premia e continuerà a premiarmi nella misura in cui io riuscirò a tenere fede a ciò che per me è importante.

Oggi di cosa ti occupi? Cosa ti piace di più del tuo lavoro?

Oggi sono un imprenditore, amministratore della Zarc Service, azienda di consulenza aziendale con la quale ho avviato anche l’apertura della mia prima lavanderia self service.

Oltre alla mia attività, seguo l’amministrazione di tutte le aziende del nostro gruppo (perché in tre anni abbiamo ormai costituito un gruppo) di partner che operano nell’area di Caserta, Roma e Napoli. Ho la responsabilità del coordinamento degli sportelli in Mbs Campania la nostra scuola per imprenditori e manager e collaboro con Pdi, gruppo di professionisti a supporto tecnico delle imprese come facility manager. Il mio lavoro mi piace innanzitutto perché di natura sono curiosa, e il fatto di apprendere il nuovo mi entusiasma. Inoltre avere la possibilità di poter contribuire a supportare imprenditori e aziende nella loro crescita, poter contribuire al raggiungimento degli obiettivi aziendali, mi fa stare bene, spesso mi emoziona. Il mio desiderio è che tutti i membri del nostro gruppo raggiungano le loro mete personali, perché quello che dico sempre alle persone quando mi manifestano paura verso i numeri è che i numeri in fin dei conti parlano oggettivamente la lingua che noi decidiamo parlino.

Cambiare la direzione finanziaria di un’azienda come anche di una persona non è un’impresa impossibile, tutto parte sempre da una decisione, dalla responsabilità e la perseveranza che impieghiamo nella nostra vita lavorativa e personale.
Quello che più mi ha colpito in Osm è l’inclusività e il potere che la tecnologia ha sulle persone, spingendole a tirare fuori il meglio di se. Questo per me è Osm.

Quali sono i risultati che hai raggiunto e i sogni che hai realizzato da quando hai iniziato?

Dare lo Start a Zarc per me non è stato facile. Ogni volta che incontravo una difficoltà pensavo che gli altri avevano ragione, che effettivamente potevo non farcela, ma sapevo che era il mio sogno e pensavo per chi lo stavo facendo, e così ho trovato la forza di fare un passo avanti, e un altro ancora. Zarc nasce dall’unione delle donne più importanti della mia vita, e sta per Zaira, Asia, Rita e Carla, vale a dire le mie figlie, mia madre e me stessa.


Osm mi ha insegnato e continua ad insegnarmi che la prima persona che dobbiamo ricordare è “IO”. Pensaci: quante volte perdi la strada, tante volte hai bisogno di ritrovarti, nel pieno delle tue abilità, del tuo potere. La seconda cosa che mi ha insegnato è che il miglior modo che abbiamo per incidere sulle persone è l’esempio.

Durante questi tre anni il partner Caserta è cresciuto notevolmente e oggi il nostro gruppo credo sia tra i primi in Italia in termini di risultati. I miei colleghi sono persone eccezionali, che non si risparmiano mai e questo chiaramente si manifesta nei risultati aziendali come quelli personali. Non avrei mai immaginato tre anni fa tutto questo. Nel bel mezzo del “dolore” non riuscivo a vedere tutta questa bellezza. Non pensavo neanche di meritare questa bellezza. Molte sono state le persone che per me hanno fatto la differenza in questi anni tre anni che io definisco un’iniezione di consapevolezza e la promessa che faccio a me stessa e a loro è di ricambiare il favore con altre persone.
Questo è il vero cambiamento, quello che io definisco il circolo virtuoso, ed è per questo che abbiamo bisogno di persone.

Appassionata dei numeri quale sono una volta per divertirmi provai a rappresentare questo concetto della meta della Campania attraverso una proporzione: 40:4000 = 250:Campania

Vuol dire che ogni consulente aziendale può influenzare direttamente nella sua carriera ipotizzata in 10 anni fino a 25.000 persone, in 10 anni, con 40 persone possiamo quindi arrivare ad influenzare direttamente 1.000.000 di persone, un milione di persone che a loro volta influenzeranno altre persone. Questo perché un collega consulente Osm riesce a gestire circa 10 aziende, una PMI mediamente può contare dai 15 ai 50 dipendenti, diciamo 25 di media. In realtà non saranno 250 persone, bensì famiglie perché in quelle PMI ci sono madri, padri, figli che in qualche modo diffonderanno benessere al di là del luogo di lavoro.

Questa per me è Osm, il luogo in cui persone contribuiscono in maniera sincera e positiva nella società attraverso le imprese (che sono il motore dell’economia di un territorio) mettendo a disposizione le proprie competenze ed esperienza. Chiunque ha questo nostro stesso desiderio per noi è il benvenuto!

Carla ha deciso di dare un’altra chance al suo sogno, di lasciare il suo lavoro sicuro e confortevole per ricominciare da capo e mettersi alla prova in una nuova avventura e diventare imprenditrice.

Mamma, moglie, manager e decine di aziende clienti da gestire… come si fa a fare tutto?

Bella domanda! Conciliare tutti i ruoli che oggi ricopro nella sfera professionale, personale e familiare per me è la continua ricerca di un equilibrio tra calma e caos, tra emozioni e responsabilità, anche tra alti e bassi perché le difficoltà molte volte non ci avvisano quando arrivano.

Io ci metto tutto l’impegno possibile, soprattutto in famiglia che ancora oggi sento essere il mio tallone di Achille o forse lo è solo ai miei occhi, perché la verità è che la perfezione non esiste. Non è mai tutto in estremo ordine o perfetto, ma neppure io potrò mai essere perfetta. Credo si tratti di un lavoro da fare più su me stessa, che verso gli altri e comprendere che ognuno ha il proprio modo di amare e di dare attenzioni. Quello che oggi gestiamo io e mio marito Giuseppe non è da tutti e forse non è per tutti. Abbiamo poco tempo per stare insieme, per confrontarci, per vivere la spensieratezza e in quel poco cerchiamo di sfruttarlo accettando la nostra stortaggine. Dico spesso che lui è un compagno difficile da avere al proprio fianco, è sempre super impegnato e non si ferma mai, però le persone si amano per ciò che sono e non per ciò che vogliamo diventino. Ti sembrerà strano, ma più vado in questa direzione e più lui diventa il mio uomo ideale. Più avanza la nostra storia e più ci affascina la semplicità. Per quanto riguarda le nostre figlie invece, ora la situazione è nuova rispetto al passato, ormai sono cresciute, una è maggiorenne e l’altra ha da poco compiuto quattordici anni, ormai ed è giusto che vadano verso la loro felicità. In questa fase della loro vita le ragazze si allontanano dalla famiglia per vivere la loro vita, è successo anche noi da ragazzi, ma poi torneranno, questa è l’unica certezza che ho, perché la mela non cade molto lontano dall’albero. Noi stessi, vent’anni fa, eravamo due pulcini con tanti sogni e abbiamo messo tutto da parte per costruire la nostra famiglia.

La storia di Carla è un monito per tutte le donne che, come lei, sognano di essere più che “la moglie di” e ci dimostra che non è mai troppo tardi per inseguire i propri sogni, che la vita è un percorso in continua evoluzione e che essere mogli o mamme non è un limite alla propria realizzazione personale. Carla con il suo esempio ispira altre donne a non arrendersi di fronte ai pregiudizi o a gli ostacoli, ci insegna a credere nelle nostre capacità e inseguire la propria felicità, a osare di più, a sognare in grande e a realizzare il nostro pieno potenziale.

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